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domenica 30 novembre 2008

Tori no ichi (酉の市) , mercato all’aperto dedicato a “Gallo”, è un evento tipicamente del Kanto e viene chiamato anche Otorisama. Si tiene a novembre al giorno di “Gallo” del calendario cinese basato sull’antico sistema di numerazione associato ai dodici animali dello zodiaco cinese.



















Il Tori no ichi si tiene al Tempio Tori (鷲在山長國寺, Juzaisan Chokoku-ji) ad Asakusa e vari santuari di Washi (Aquila). I templi Washi sono famosi per la grazia nel successo del business.










L’origine di Tori no Ichi è il mercato di un villaggio Hanamatamura (花又村, attuale Santuario Otori di Adachi-ku, Tokyo). La forma originale era il ringraziamento dai contadini per la raccolta autunnale dei prodotti agricoli a Hanamata Washidaimyojin. Il giorno del mercato, Ujiko (氏子, sacerdoti sotto la protezione della divinità locale) offrirono i galli a Hanamata Washidaimyojin e dopo la festa li portavano al tempio Senso-ji (浅草寺) di Asakusa per rilasciarli. (Nota: in questo caso “offrire (献納)” non riferisce ad un’offerta sacrificale.)



Foto: Senso-ji vista dall'altare



Il santuario "Chokoku-ji" fu fondato nel 1630. Il Bodhisattva Washimyoken (鷲妙見大菩薩) fu portato al tempio Chokoku-ji di Asakusa dal tempio principale "Jusen-ji" e consacrato a novembre al giorno di Tori. Il mercato all’aperto di Tori no Ichi ebbe inizio per accogliere numerosissimi visitatori al giorno in cui mettevano in mostra la statua del Bodhisattva.













Nacque anche l’usanza di acquistarsi un kumade(熊手), rastrelli di legno con ornamenti e decorazioni, per “acchiappare la buona fortuna”. In generale i kumade sono gli strumenti per la pulizia nei giardini. I kumade proteggono i proprietari per un anno e al prossimo Torinoichi, si riconsegnano al tempio per poi bruciarlo nel fuoco sacro e se ne acquista uno nuovo, tradizionalmente uno più costoso di quello che è stato acquistato l’anno precedente. È una dimostrazione che la grazia di kumade è stata autentica.











Questo Kumade è San Rio, produttore di Hello Kitty, che ha associato il manekineko con Kitty. I due Kitty in alto portano in testa "nejiri hachimaki", una bandana tradizionale giapponese indossata come simbolo di perseveranza e dedizione.



















È stato affollatissimo, mi ha ricordato San Gregorio Armeno di Napoli nei giorni pre natalizi. Una cosa divertentissima è che quando un cliente acquista un kumade, i venditori della relativa bancarella “prega” per il buon successo del cliente. Anche la gente che passa vicino non risparmia il loro tempo e cuore per pregare insieme. Il commercio spesso è associato con l’avidità, ma una generosità agli successi degli altri deriva da una pura sincerità che scaturisce dal nostro vero cuore davanti alle divinità.
























Maniglia a pendaglio 電車のつり革 densha no tsurikawa


I giapponesi sono bassini, ma anche tra i giapponesi ci sono quelli alti e altri più bassi.I servizi ferroviari sono "uguali" a tutti, indipendentemente all'altezza dei passeggeri.Viva l'uguaglianza e fratellanza!


Foto: Linea Keio (Tokyo)

Manekineko 招き猫


Hai mai visto un gatto con una zampetta alzata? Si tratta di Maneki neko (招き猫) e la sua origine rimane sconosciuta tuttora, ma una leggenda dice che deriva da un tempio che si trova a Tokyo.


Maneki neko è una diffusa figura che si ritiene porti fortuna al proprietario. La scultura raffigura un gatto che chiama con un cenno di una zampa alzata, e di solito viene esposta in negozi, ristoranti, sale di pachinko e altre attività commericali. Se la zampa alzata è la destra dovrebbe attirare il denaro, la sinistra i clienti. Esistono Maneki neko di diversi colori, stili e gradi di ornamento.

Si vede anche nei fumetti e cartoni animati, ormai questa figura è nota anche agli italiani.

La sua origine è discussa, ma alcuni ritengono che venga dal Tempio Gotokuji (豪徳寺) a Tokyo.

Un'antica leggenda racconta che era un tempio molto povero. Un giorno 井伊 直孝 (Naotaka Ii) passò davanti al tempio e vide un gatto alzare una zampa, come se volesse invitarlo dentro. Mai vista una scena così mistica, decise di accettare il suo invito. Non appena arrivò alla porta centrale del tempio, colpì un fulmine proprio dove stava lui 3 secondi prima. Se non avesse seguito il gatto, sarebbe stato morto per il fulmine. Per ripagare la gratitudine, Naotaka fece tanta offerta al tempio.

Così nasce il culto ai gatti come una protettore e portafortuna.
Qui i credenti vengono con la loro preghiera nel cuore e acquista una statuetta. Il prezzo varia da 300 yen fino a 5,000 yen a seconda della dimensione, materiale e ornamenti. Una cosa molto curiosa è che la gente, dopo aver esaurito la preghiera, viene al tempio per restituire il loro gatto come segno di gratitudine.

Anche Ema (絵馬), che di solito ha la forma di cavallo, qui porta una figura di gatto.


°°°Come raggiungere°°°
Prendere Odakyu Line da Shinjuku, in un quarto d’ora si arriva alla stazione Gotokuji. (un treno veloce tipo espresso non si ferma a questa fermata.)








Monte Fuji visto dal Monte Takao 高尾山から眺める富士

Oggi sono stata al Monte Takao (Tokyo).
È stata una bellissima giornata di sole.




Il Monte Takao (高尾山) è alto 599 metri e dista circa 50 chilometri dal centro di Tokyo. Probabilmente ai cari lettori italiani è quasi nuovo questo nominativo. In fatti fino a pochissimo tempo fa era semplicemente considerato come una delle tante località da "gite scolastiche" per gli alunni di Tokyo. Ma questo pregiudizio è drasticamente cambiato da quando Takao è stato riconosciuto come "Tre stelle" nella MICHELIN Voyager Pratique Japon, la prima e l'unica guida della prestigiosa Michelin dedicata ad un paese asiatico.







Oltre alla natura ed ecosistema ben conservati, un aspetto molto

interessante è il culto ai tengu (天狗).

I tengu sono un tipo di creature fantastiche della iconografia popolare giapponese, a volteconsiderati kami (divinità) e a volte yōkai (spirito).


Alla settima stazione, sorge un santuario 高尾山薬王院 (Takao San Yakuou in) (sito ufficiale: http://www.takaosan.or.jp/ Altamente consigliato di fare clic su “sound on” per ascoltare la tromba horagai suonata dai monaci). L’origine di questo santuario risale a 744, più di 1200 anni fa, quando, secondo la leggenda, un monaco e teologo giapponese Gyoki (行基, 668-749) aprì il santuario in risposta alla richiesta dell’imperatore d’allora (Shômu Tennô, 聖武天皇) e all’epoca il santuario era dedicato a Bodhisattva della Medicina (Yakushi Nyorai, 薬師如来).
Gyoki prese un ruolo principale nel periodo Nara, durante il quale furono costruiti numerosissimi templi allo scopo di divulgazione del Buddhismo.
Nel corso della storia il monte Takao è stato sempre considerato uno dei punti di riferimento più importanti del 山岳信仰 (sangaku shinkou), culto in cui considera sacro le montagne e la natura. Diversamente dal Buddhismo tibetano, in cui le montagne sono sempre considerate sacre al punto da non dover scalare, in questo culto i pellegrinaggi ammirano il sole sorgente (ご来光)dal cima. Probabilmente il loro pensiero andava all’aldilà oltre il sole, invisibile agli occhi umani. Da questo marcato senso di rispetto alla forza sovrannaturale, questo culto prese una strada sua e i praticanti cominciarono a distaccarsi dalla civiltà mondana, diventando yamabushi (山伏, letteralmente: "colui che si trova/si nasconde tra le montagne"). Con questo termine si indicano monaci asceti giapponesi che vivevano come eremiti tra le montagne e che un'antica tradizione considerava guerrieri invincibili, addirittura dotati di poteri soprannaturali. Essi seguivano principalmente la dottrina Shugendō, una combinazione di elementi buddhisti e shintoisti.

Nell'uso giapponese moderno, il termine yamabushi si riferisce ai praticanti dello Shugendō, una religione sincretista che, come già accennato, mescola elementi buddhisti (nella versione esoterica della setta Shingon) e shintoisti, ponendo grande enfasi sull'ascetismo e sulle pratiche di resistenza fisica.
(risorse: wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Yamabushi )

A Takao uno che non appartiene a questo culto
può provare le loro pratiche (solo ed
esclusivamente in lingua giapponese), ma non è certo da provare con leggerezza, perché per i credenti sono gli esercizi sacri e bisogna rispettare il loro spirito religioso.


Io non sono credente di questo culto, ma il sole che si ammira dal cima è troppo bello.
Anche il monte Fuji visto dal cima (599 m) è bellissimo.

Alle falde della montagna ci sono dei ristorantini e negozi di souvenir, come tutte le altre località religiose. Non è solo per il consumismo moderno, ma si tratta di 仲見世 (nakamise), un’antica tradizione di accogliere i pellegrini che hanno già fatto un lungo percorso a piedi per raggiungerci e fornire loro le cose necessarie per il loro viaggio fino alla destinazione. Sono entrata in un locale di soba, che aveva un albero di caco all’interno del ristorante. Questo albero è considerato sacro, quindi invece di tagliarlo, i proprietari hanno sempre vissuto insieme all’albero. Potrebbe essere ingombrante, ma una coesistenza (convivenza?) del genere è una soluzione geniale. L’apprezzamento alla natura, se va fino a questo livello, ci potrebbe condurre alla risoluzione dei problemi ambientali, se ognuno di noi abbraccia un senso di responsabilità e rispetto alla natura.