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domenica 22 febbraio 2009

Prugno 梅




Ieri sono stata a Soga Bairin a Odawara in prefettura di Kanagawa(神奈川県小田原市曽我梅林). È una delle località più famose per il vasto campo esteso con 35,000 alberi di prugno.


Era una bella giornata e si vedeva il Monte Fuji molto vicino. Purtroppo i petali erano già caduti per la pioggia del giorno precedente, ma si sentiva l’arrivo della primavera, cosa che mi ha reso molto felice e piena di speranza.




















Il fiore di prugno è semplice e niente di speciale, che potrebbe assomigliare a qualche altro fiore, ma ci annuncia l’arrivo della primavera. Dalla veduta grigia d’inverno, l’apparizione dei fiori colorati ci porta l’aria primaverile. Forse i giapponesi amano i prugni per questa sensazione fresca, non per sua bellezza di per sè.



La gente, noi inclusi, portava il pranzo per mangiare sotto gli alberi. C’era un’atmosfera molto rilassante e molte persone, soprattutto i padri che probabilmente hanno lavorato sodo l’intera settimana, si sdraiavano. C’erano degli spettacoli, ma io e il mio ragazzo siamo stati talmente rilassati dopo il pranzo da me preparato e non avevamo forza di muoverci. Abbiamo fatto una piacevole passeggiata sotto i prugni.


A ritorno, abbiamo fatto un salto a Yugawara, per andare alle terme. Yugawara era chiamato “kogome”, che probabilmente deriva da “子を込める”, cioè pregnanza. L’origine di questa località è carina, più che interessante. C’era un vecchio cane procione gravemente ferito. Era ancora in inverno e c’era tanta neve. Trovò la sorgente e lavò il piede ferito con l’acqua termale. Incontrò una cane procione che era malata e le raccontò delle terme. Nel frequentare le terme insieme allo scopo di guarigione, nacque una sincera amicizia, che successivamente cresce all’amore. Si sposarono e fecero tanti bambini. Da lì nacque il nome “Kogome”. Guarirono tutti e due. Con un profondo senso di gratitudine, decisero di diffondere la bontà di questa località termale. All’epoca era sconosciuta, e il vecchio si trasformò agli esseri umani, per invitare i viaggiatori, che a loro volta, raccontarono l’ottima qualità delle terme agli altri contadini, questo posto diventò gradualmente famoso.

Ema, su cui si scrive la pregiera


Dopo la fine della seconda guerra mondiale, fu consacrato un tempietto per i cani procioni.
la stradina (参道 sandou) per il tempietto

altare

Si vede dappertutto con bacinella e asciugamano.
Cognugi Cane procione all'entrata delle terme

Abbiamo cenato lì. Yugawara affaccia il golfo di Suruga e gode un bel pescato. Abbiamo mangiato del pesce e un buon sakè.

金目鯛(kinme dai, un pesce di beryciformes) cotto in umido


Sauro crudo condito con lo zenzero e porro verde
















sabato 21 febbraio 2009

Nausicaä della valle del vento  風の谷のナウシカ



Ieri ho acceso la TV e per puro caso c’è stata un’intervista a Jo Hisaishi, compositore per numerosi film del maestro dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki.
Fece la prima collaborazione con Nausicaä della valle del vento (風の谷のナウシカKaze no tani no Naushika).
Stava giusto parlando del “Requiem”, una malinconica canzone con la vocetta di una bambina. (sottofondo) Ha rivelato lui stesso che è la sua figlietta Mai(久石麻衣), quando aveva 4 anni.



Stava ancora proponendo solo le idee, e Hisaishi volle proporre questa canzone. Ma in genere i registi non vogliono le canzoni con la voce umana, perché copre la voce dei personaggi. Quindi face questa “prova” con la sua figlia Mai, per evitare di pagare tutte le spese per i professionisti per un concetto ancora non confermato. La bambina era leggermente raffreddata quel giorno ed ecco perché ha la voce un pochettino nasale. L’idea piacque al maestro e fu confermato immediatamante.

Ora questa piccolina è cresciuta ed è diventata cantante. (io non la conoscevo, ma mi sa che è già abbastanza famosa)


Titolo: sakura ga saitayo
Canzone: Mai Hisaishi
Composizione: Jo Hisaishi

domenica 15 febbraio 2009

Hanami





Qualcuno avrà sentito parlare di “Hanami(花見)”, una tradizione giapponese di andare ai parchi o giardini o di camminare sui viali allo scopo di ammirare la fioritura dei ciliegi. In questo modo celebriamo l’arrivo della primavera, perciò per esprimere la gioia, il concetto è molto spesso legato alla festa che si organizza sotto gli alberi. Hana significa fiore, ma in questo caso riferisce specificatamente i ciliegi, come succede spesso nella letteratura e poesia giapponese, anche se prima del periodo 平安 (Heian, 794-) riferiva a Ume (prugno).

In Italia le prugne saranno più conosciute con umeboshi, soprattutto per chi pratica il macrobiotico o chi va spesso alle erboristerie. Ma logicamente la gente non va a vedere umeboshi, ma i fiori.

L’origine di Hanami risale al periodo Nara (710-794). I prugni erano appena arrivati dalla Cina ed era una novità. La sua bellezza attirava automaticamente la gente, soprattutto i nobili. Nel “万葉集 (man yo shu)”, famosa raccolta di poesie redatta nel periodo Nara, ci sono circa 100 poesie che parlano di prugno, ma di ciliegi solo 40. successivamente i ciliegi cominciarono a vincere su prugni e in Giappone “i fiori” significano “ciliegi” se non specificano diversamente. Un po’ come in Italia, se uno dice semplicemente “partita”, riferisce generalmente alla partita di calcio e non di baseball o qualche altra cosa.

Nel 日本後紀(にほんこうき), un libro di storia, afferma che fu l’imperatore Saga (嵯峨天皇) a organizzare la prima hanami in Giappone nel 812. anche nel “Genji Monogatari”, capolavoro della letteratura giapponese, ci sono riferimenti a Hanami.

Alla prossima fine settimana vado a vedere prugni!
http://www.kanagawa-kankou.or.jp/topics/ume/soga.htm

E' in zona Odawara, Kanagawa. Però il collegamento ferroviario è più comodo con la JR (JR御殿場線下曽我駅, JR gotenba sen, shimo soga staz.)
ad esempio se parte da Shinjuku, prendere Shonan Shinjuku Line fino a 国府津, e cambia treni per JR Gotemba sen).
Se uno è in zona in questo periodo, è assolutamente consigliabile fare questa esperienza.
Speriamo che il tempo sia bello, per poter condividere con voi le foto...
Dopo il periodo di prugni, arriva la suprema fioritura dei ciliegi che ci annuncia anche l'arrivo della aspettatissima primavera.
Il tipo di bellezza dei due fiori, non soltanto dal punto di vista estetico, ma soprattutto sentimentale, è diverso: il prugno fiorisce da metà febbraio, quindi in inverno quando il nostro corpo non riesce a provare fisicamente l'arrivo di primavera ma ce lo preannuncia. è bello sentire il freddo fisico e prevedere la primavera. Questa "inconsistenza" ci colma di speranza. Invece il ciliegio fiorisce da fine marzo all'inizio aprile, quindi con il nuovo anno scolastico (accademico) o di un anno dei nuovi impiegati appena diplomati o laureati, quindi ci associa con l'immagine di "partenza piena di vigore". è come la nonna che ci saluta al primo giorno della scuola: all'uscita di casa ci saluta, dicendoci "fai brava, mi raccomando!". Ci veglia dolcemente, ci accetta così come siamo, in qualsiasi momento più difficile della nostra vita. Forse questa descrizione è un po' troppo personale, dato che sono di origine di una città conosciuta per la bellezza dei ciliegi. Comunque la nostra primavera inizia con il pesco e prugno, e "fiorisce" con il ciliegio.

Le foto sono dell’anno scorso, dei ciliegi. Hanno organizzato anche degli spettacoli, la foto è di una banda musicare con danzatori di Okinawa.

venerdì 13 febbraio 2009

バレンタインデー San Valentino

il 14 febbraio è il giorno di San Valentino.
Diversamente dall'Italia il regalo che si fa deve essere dalle donne agli uomini. (quello che si fa dagli uomini viene nominato "逆チョコ" (choccolatini controversa) ed è una cosa che si vede raramente) E il regalo è solo cioccolatini.

Questa usanza venne lanciata nel 12 febbraio 1936, quando una famosa pasticceria Morozoff mise un articolo su un quotidiano circa "Cioccolatini di valentino". Ci mise un po' di tempo finché questa si stabilisse nella cultura giapponese, ma negli anni 60 Morinaga, un'altra pasticceria, fece una grande campagna di pubblicità sui quotidiani e gradualmete divenne un evento annuale. Una statistica dice che il ben 20% del consumo annuo dei cioccolatini viene fatto solo attorno a questa data. Una volta era ul'unico giorno in qui le donne potevano dichiarare l'amore da parte loro. (nella cultura sostanzialmente maschilista, un comportamento del genere sembrava poco femminile) Ma oggigiorno anche i fidanzati e coniughi scambiano il regalo.

Un'opzione è il White Day, giorno bianco: il 14 marzo gli uomini che hanno ricevuto il regalo devono ricambiare, se accettano la sua sincerità.

Questo anno il 14 è il sabato, quindi posso stare tranquillamente a casa col mio ragazzo. devo preparare un bel cenone per lui, e ovviamente, una torta ai cioccolati. Mano male che ho imparato la cucina napoletana in Italia, posso invitarlo senza preoccupazione!

giovedì 5 febbraio 2009

鯛焼き orata alla pilastrella

Taiyaki, letteralmente "orata fritta alla piastrella", è una sorta di frittella a forma di pesce ripiena di marmellata di fagioli rossi azuki (小豆). Non ha sapore di pesce.
Il profumino mi ha sedotto mentre camminavo esausta dopo una giornata di lavoro. è molto buono.



Mi è venuta in mente una vecchia canzone degli anni 70 intitolata "Oyoge! Taiyakikun".
Praticamente un taiyaki se ne stufa di essere sempre cotto sulla pilastra. (ma si chiama "pilastra" questa? Griglia? Padella? Boh!)


Un giorno litiga col proprietario della tavola calda e se ne scappa al mare. Per lui era la prima volta vedere il fondo del mare. Si diverte molto, anche se i fagioli nello stomaco è appesantito con l'acqua.


http://www.youtube.com/watch?v=Mqm89KdJ9DM



Ma povero pesciolino è catturato dal vecchio pescatore e viene mangiato. Finisce lì.

Questa canzone per i bambini ebbe un grande successo (registrato nel 2009 al Guinness dei primati come il single più venduto nella storia giapponese) http://gigazine.net/index.php?/news/comments/20080220_oyoge_taiyakikun/
Sembra crudele, ma il pesce rappresentava il desiderio degli impiegati che volevano licenziarsi per lo stress dei colleghi e dei datori di lavoro.
Ora che la garanzia di poter lavorare anche domani non c'è, molte persone condivideranno lo stesso sentimento col quale i lavoratori in Cassa integrazione all'epoca la ascoltavano alla radio.
Non dovrei lamentarmi, se mi permetto di acquistarmi il pesciotto grazie al mio lavoro.

domenica 1 febbraio 2009

傘立て Per custodire gli ombrelli

In risposta al commento di Alex, ecco il contenitore: nei luoghi dove il numero dei visitatori è limitato, si usa questo contenutore. Ai supermercati, è difficile usare perché non si sa quante persone vengono.... Ho scattato questa foto alla mia palestra. Ma onestamente ho un dubbio se posso chiamarlo "contenitore" o meno.....