Si chiama così, ma le scimmie non ci vivono.
(Foto: indicazioni con il personaggio, emh, scimmiaggio)
È un’unica isola disabitata nella Baia di Tokyo. Per motivi storici una bellissima ecosistema è riservata tutt’oggi.
【Dati geografici】
L'isola di Sarushima ha una superficie di 0.055km² ca. Il perimetro misura circa 1.6 km.
Il rilievo più elevato è rappresentato da una collina (39.3 m).
L'isola si trova ad una distanza minima dalla terraferma di circa 1.7 km (Porto di Mikasa, Yokosuka).
Dall’esplorazione archeologica risulta che la storia dell’isola con esseri umani risale almeno a 8,000 anni fa e dagli scavi e grotte escono tuttora molti oggetti dei periodi preistorici, Jomon (10,000 A.C.- ) e Yayoi (400 A.C.- ).
L’origine dello strano nome è legata ad una leggenda che nel maggio 1253 Nichiren, monaco studioso giapponese e fondatore della scuola buddista Nichiren, a ritorno dal suo viaggio a Boshu (attuale prefettura di Chiba) a Kamakura, era coinvolto nella tempesta e la sua nave perse orientamento. Quando egli dedicò una preghiera al drago, divinità marittima, apparve un drago che fece calmare il mare. Arrivò a Sarushima e riparò in una grotta (che ora viene chiamato Nichiren dokutsu日蓮洞窟). Apparve successivamente una scimmia bianca e gli indicò la direzione per la terraferma dell’attuale Yokosuka. Attenzione che le scimmie giapponesi hanno un colore abbastanza scuro (grigio quasi nero) e una scimmia bianca è un’esistenza mitica.
(Foto: Nichiren dokutsu)
Nel 1846 ancorarono al Porto di Uraga, uno dei 3 più importanti porti di Yokosuka, 2 unità militari navali statunitensi (Vincennes e Columbia) sotto il comando del commodoro James Biddle per aprire la strada di commercio tra il Giappone e l’USA. All’epoca il Giappone praticava una politica di isolazionismo chiamata “Sakoku (鎖国)” che fu terminata per opera del commodoro statunitense Matthew Perry e delle sue Navi Nere(kurofune, 黒船) nel 1853.
Il governo (lo Shogunato Tokugawa) utilizzò la Sarushima come una fortezza per proteggere la Capitale (Edo) e precludere gli eventuali attacchi dagli americani, preparando 3 unità di batteria. Le batterie furono distrutte irreparabilmente per il terremoto nel 1855 e il governo le abbandonarono.
(il resto di una batteria. Mi auguro che non sarà ricostruita per eternità.)
Nel 1881 passò sotto la guida delle forze terrestri giapponesi e ripresero la costruzione delle batterie allo stile occidentale, che fu completata nel 1884. Da lì nessun cittadino era permesso di avvicinare alla fortezza.
(Un osservatorio, che fu usata alla ripresa di una serie televisiva "kamen Rider" di Shotaro Ishinomori, autore del Cyborg 009, come il covo dei malfattori)
©石森プロ・東映
Dopo la Seconda Guerra Mondiale fu usata dalle armate statunitense, ma nel 1961 fu restituita al Giappone. L’isola rimase inutilizzata per diversi anni, con alcuni tentativi temporanei di utilizzo turistico. Fu definitivamente aperto al pubblico solo nel 1995. Fortemente legata alle forze militari, il fatto che fu rimasta per diversi anni disabitata, l’ecosistema di quest’isola è riservatissima e le voci di uccelli mai sentite mi hanno dato l’impressione di trovarmi in una giungla.
Ora i bambini si divertono alla spiaggia, cercano i granchi e vongole, e fanno barbecue con la famiglia. Invece di vantare un’elevatissima attrezzatura militare, vorrei che il mio paese vantasse un sistema di avanguardia per proteggere la natura. La tecnologia può salvare, insieme alla saggezza umana, la terra dalla crisi.
(A Yokosuka, un gabbiano con divisa da marinaio ci offre il riso al curry)
Sottofondo: "Kamome no siuhei san (かもめの水兵さん)", una canzone del 1937 (testo di Toshiko takeuchi). Canta di un gabbiano marinaio. Associa i gabbiani bianchi ai marinai in cappello bianco, camicia bianca e scarpe bianche. La Takeuchi, quando accompagnò suo zio in partenza alle isole di Hawaii al porto di Yokohama, vide tantissimi gabbiani che volavano nel tramonto e fece questa filastrocca. Fu cantata da una cantante, Junko Kawamura, ed ebbe un grande successo. kawamura la cantò innumerabili volte nei suoi scambi musicali con l'estero, traducendola in 11 lingue tra cui inglese, tedesco, hindu e coreano. Nel 2007 fu selezionata come una delle 100 canzoni più belle in Giappone.
http://file2.ws/giapponese
Belle foto, ottime didascalie, cenni storici interessanti.
RispondiEliminaOttimo post, come sempre ^^