A Kyoto sorge un santuario scintoista dedicato alle volpi. Si chiama Fushimi Inari (伏見稲荷 sito ufficiale: http://inari.jp/). Si trova in Monte Inari in località Fushimi, a sud di Kyoto.





Fin dai tempi antichi questa località è stata sempre ritenuta sede privilegiata di spiriti. Nel 711 d.C. la famiglia aristocratica Hata costruì un tempio dedicato alla divinità Inari, che era stata scelta come patrono della famiglia. Gli Hata erano venuti dalla Corea 3 secoli prima ed erano rapidamente diventati una delle famiglie più ricche e potenti della regione. Venne attribuita l’introduzione del baco da seta e delle tecniche di irrigazione dei campi, per la coltivazione del riso. Col passare dei secoli l’inari cresce da una divinità del riso a protettore dei commerci. Alcune ditte giapponesi tengono ancora i tempietti dedicati alle volpi e oggigiorno in cui c’è rispetto alla libertà di religione gli impiegati non sono costretti a pregare, ma fino a decina di anni fa erano spesso costretti a offrire all’altare i cibi e il sakè all’altare.

Questi archi si chiamano Torii (鳥居)e sono una caratteristica costruzione rituale dello shintoismo. La loro origine materiale ed etimologico è incerta. Ma una delle possibili interpretazioni è che tori (鳥) significa letteralmente “uccello”, ma in questo caso si tratta di un’assonanza con l’altra parola tooru (通る), di negai ga tooru 願いが通る, cioè esaudire i desideri. Si usa spesso che l’affinità fonetica precede e l’assegnazione degli ideogrammi viene successivamente. (Nota: nella lingua moderna è più frequente usare l’espressione “negai ga kanau” 願いが叶う). Quando un grande desiderio è stato esaudito, i fedeli innalzano un torii giganteschi e se il desiderio esaudito è minore per la devozione quotidiana, acquistano le piccole riproduzioni che i fedeli dispongono ai piedi di ogni altare, e che poi vengono bruciate come segno di offerte.
Qui anche gli Ema sono a forma di volpe e i fedeli, prima di offrirlo, possono disegnarne la faccia.
Non esiste una precisa statistica su quanti santuari dedicati alle volpi esistono in Giappone, dicono che forse 20,000 o 30,000. ma se includiamo anche i piccoli altari che le ditte dispongono all’interno dei loro edifici come patrono della ditta, sono davvero innumerevoli.


Per chi vuole approfondire sulla credenza delle volpi, consiglierei di cuore leggere il libro del Prof. Marazzi cui sopra. È fatto davvero bene. (N.B. non sono ingaggiata dalla casa editrice in questione!)

Cavolo, questa è una delle prime tappe che voglio fare quando andrò in giappone... il fatto è che vorrei girarmi tutti i monasteri/templi/santuari ma sono talmente tanti che ti ci vogliono 4-5 vite ^^
RispondiEliminaIl treno verde per via del tè è davvero curioso... XD
Le polpette di riso sono solo dedicate alle volpi... ma alla fine posso mangiarle io vero? XD
Guarda, su Sofri e Bordone no comment... se ti piacciono meglio che sto zitto se no ti rovino dei miti.
Si dice che anche i romani non riescono a visitare tutte le chiese e monumenti siti in Roma, la stessa vale a Kyoto.
RispondiEliminaIo sono cresciuta in zona di quel treno giallo verde. Ma sinceramente disprezzavo quell'orribile gusto di colore e quasi quasi mi vergognavo di prenderlo ogni giorno per andare al liceo. (ora mi pare pure originale e carino...)
le polpette le puoi mangiare tu, ma come usanza prega di nuovo alle volpi di nuovo prima di tirarle giù. Certo che non si butta, questo è paese di "Mottainai", noi giovani dobbiamo sempre concretizzare noi in prima persona e trasmettere questo bellissimo spirito.